Pat Foreste Demaniali

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La Foresta Demaniale di Cadino

È situata sul versante sinistro della Valle del rio Cadino, affluente dell'Avisio in cui sbocca in corrispondenza dell'abitato di Molina, nella bassa Valle di Fiemme. Si estende per 1.265 ettari dal fondovalle sino alle linee di cresta delle cime superiori degli ultimi lembi della catena del Lagorai, su cui spicca il Cimon del Tres


L'ambiente/La fauna

La Foresta di Cadino si estende tra i 950 e i 2412 metri di quota nella valle di origine alluvionale che da Molina di Fiemme si inoltra nel cuore della Catena del Lagorai fino al Passo Manghen. Le vaste fustaie, oggi tra le più produttive del Trentino nonostante gli enormi danni della storica alluvione del 1966, sono patrimonio ambientale e culturale di alcune presenze storiche riconosciute e affermate: la Magnifica Comunità di Fiemme, la Regola Feudale di Rucadin, i Comuni di Castello Molina e Fornace, il Baron Longo di Egna e il Demanio provinciale.
La pianificazione forestale ha una tradizione lunghissima nelle Foreste Demaniali risalendo al 1874, anno in cui venne redatto il primo piano di assestamento forestale di cui si ha notizia per la foresta di Cadino.
L'Abete rosso è la conifera più diffusa, accompagnata dall'abete bianco in basso e da larice e cirmolo in alto, che a tratti diventano quasi esclusivi. Le latifoglie sono minoritarie, ma è significativa la presenza del faggio, qui al suo limite settentrionale, e dell'acero, mentre specie preparatorie quali betulla, sorbo degli uccellatori e ontano verde colonizzano le ampie fratte.
Da segnalare la presenza di piccoli nuclei di alberi estranei alla vegetazione alpina introdotti in via sperimentale all'inizio del 1900. Tra questi l'Abete del Colorado e la Douglasia, specie piantata nel 1910 e che a Cadino ha raggiunto risultati di acclimatamento sorprendenti.
Nella Foresta di Cadino gravitano popolazioni faunistiche importanti e consistenti, oggetto di continue osservazioni e censimenti. Tra i Tetraonidi troviamo il Gallo Cedrone e il Forcello, la Pernice bianca, il Francolino di monte e la Coturnice alpina. Tra gli ungulati il Cervo e il Camoscio sono in fase di progressiva espansione accanto al Capriolo che domina le quote inferiori. Spesso nei cieli della Val Cadino fanno la loro comparsa l'Aquila reale, il Gheppio e la Poiana.

 

La storia

Significative e particolari sono le vicende storiche che riguardano la Foresta demaniale di Cadino: dopo essere stata patrimonio della Vicinia di Valfloriana, fu acquisita dai Conti del Tirolo e dal 1027 dalla Signoria Di Enn-Caldiff. In seguito fu proprietà del Demanio austro-ungaico, poi, con l'annessione del Trentino al Regno d'Italia, la Foresta passò all'Azienda di Stato del Demanio Forestale, quindi alla Regione Trentino Alto Adige ed infine, per disposizione dello statuto Speciale di Autonomia, alla Provincia autonoma di Trento.
Oggi la Foresta demaniale di Cadino è curata e gestita dall'Agenzia provinciale delle foreste demaniali.

 

 

 

Nella Foresta di Cadino informati

Accessi

La Foresta è raggiungibile tramite la Strada provinciale nr. 31 che da Molina di Fiemme sale al Passo Manghen (2.047 m.) Il valico, posto lungo il versante meridionale della Catena del Lagorai, nel Trentino sud-orientale, collega Borgo Valsugana, risalendo la Val Calamento a Molina di Fiemme attraversando l'intera Val Cadino. La Provinciale nr. 31 presenta tratti impervi e stretti e rimane chiusa al traffico da ottobre ad aprile/maggio a causa delle numerose slavine che interessano buona parte del percorso stradale.
Gli accessi specifici ai vari tratti di foresta sono dati da numerose strade forestali che si dipartono dal fondovalle in prossimità della Stazione forestale in località Canton.

La gestione delle Foresta è affidata all'Agenzia provinciale delle foreste demaniali, Ufficio Tecnico e gestionale con sede a Cavalese (TN), che tramite la Stazione forestale demaniale di Paneveggio e Cadino controlla e valorizza il bosco e le tante attività che lo riguardano. E-mail: staz.demanialepaneveggiocadino@provincia.tn.it

 

Numeri utili

Numero unico emergenze: 112

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